destionegiorno
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Nata a Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno, agli studi classici, affianca da sempre lo studio della musica. Batterista cantante in varie band tra cui RAG DOLLS e SHEELA NA GIG con cui propone anche brani inediti. L’amore per la scrittura nasce da ragazzina, prima con la stesura di testi ... (continua)
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Non potrò essere con te,
per sempre.
Innamorati di uomo che cammini al tuo fianco,
senza farti ombra,
che sia veloce
nel capirti e nel tendere le mani,
solo per sostenerti
se rischiassi di cadere.
Non potrò essere per sempre
il tuo confidente,... leggi...
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Siediti e ascolta:
forse non sai, veramente
come è fatta una donna,
ha occhi per vedere,
ma finge cecità.
Forse non sai, pienamente,
cosa pensa una donna,
ha una bocca per parlare,
ma preferisce tacere
di fronte alle avversità.
Forse non sai,... leggi...
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Risale piano il ripido pendio,
il sole tra i capelli, il tumulto nel cuore.
In cima dove la nebbia si dirada,
dove il sole brucia la pelle,
dove il vento ferisce la carne.
E’ li che l’attende.
Corsi d’ acqua intonano arcane melodie,
accompagnate... leggi...
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Scorre lenta la penna sul foglio,
lasciando che l’inchiostro metta ordine
nel groviglio dei pensieri.
Una candela illumina il lento ed inesorabile
scorrere della sabbia di una vecchia clessidra.
Ricordi... si rincorrono lenti
saltando a due a due i... leggi...
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Stefania Siani
Le sue 644 poesie in Festivit�
Di silenzi e profumi
si veste la notte,
mentre ancheggia
sui tacchi di aspettative e sogni.
Mi cullo tra le tue braccia
e sul tuo petto affondano
lacrime e pensieri scoscesi.
Le ciocche tra le mani
come seta sfilano
e dietro l’orecchio
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C’è luce adesso,
in questi anfratti sconnessi
abitati da paure sbilenche.
Si rinnova in un unico momento
Il bianco di un mattino appena aperto
e le lacrime rischiarano dolori
troppo tempo accomodati
in setose zolle.
Il vento lascia entrare
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Voce che mi chiami,
sussurri come brezza autunnale,
fuggi e di me ridi.
Soffio lieve
che in porto accompagni
galee di ricordi,
stipati in stive polverose e buie.
Dagli anfratti dell’anima ritorni,
come legna sul fuoco
bruci e divampi
lasciando
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L’incanto delle notti d’estate,
spezzato come cocci d’argilla
dai tuoi silenzi incastrati
tra parole a metà e i miei sogni
che ancora si arrampicano
e si abbarbicano a credenze
e vacue supposizioni.
Intonano canti angelici
e richiami
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Spesso mi son persa
tra strade senza senso
per ritrovarmi al bivio
senza luci e senza asfalto.
Spesso ho sognato
di ritrovare fiori
dove ho piantato grane
e di alzarmi in volo
senza ali e senza vento.
Di notte son tornata scalza
sui miei
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In questo cerchio
che si chiude e si riapre,
si annuvola
ed ammassa corpi in fila
alla stazione della vita,
tra rinunce e perdite
e sentieri che si diramano
e ripartono dal fondo dei boschi
per risalire verso sponde azzurre
e aria
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Ci sono luoghi di pietra
dove l’anima
si inginocchia e piange,
dove il silenzio
trova risposta nel silenzio
e i cieli intonano
sfumature di grigio
sotto nuvole di latte.
Ci sono luoghi
dove le lacrime non cancellano
le scie dei ricordi
e
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Ho smesso di cercare pollini
In questo giardino
troppo pieno di colori.
Mi incanta il calpestio scricchiolante
delle foglie secche
e il vento che le sposta lieve.
Le farfalle indugiano troppo
sulla mia veste nera
e sulle stringhe troppo
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Atterrano cocci di me,
pelle, anima e carne.
Non mi ritrovo
In questo miscuglio
che sa di rose appena colte
e di spine ancora fresche.
Sfilacci di pensieri dondolano
ammucchiando foglie
di giorni perlacei,
rotolando,
tra la sparpagliata
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È un assolo di canne vuote
questo amore,
che intinge gli steli
in acquitrini immobili.
Voci di vento
che incantano allodole
e profumano di violette e rose.
Amore che sospira e rapisce,
di oro tinge i giorni
e di cupo azzurro le notti
senza
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Dalla mia casa vedo il mare,
uno specchio brillante e solitario,
che ammanta la spiaggia bianca
e si ritrae digrignando i denti.
Valanghe di onde
che di notte accompagnano
i sospiri raccolti tra le mani fredde
e gli occhi stanchi
che nel buio
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Cullami Madre
sarò sempre un bambino,
di baci sommergimi
e al tuo seno stringimi
perché sarò spina e legno,
giudicato e giudice
di un regno eterno.
Tra le tue braccia
troverò conforto,
dalla nascita al giorno della morte.
Quando dal legno
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Inconsapevole il cuore batte
ad ogni tuo sguardo
incatenato tra i colori e le foglie
di questo strano inverno.
Il vento conduce
una nenia antica
che fa male al cuore,
dove i sogni
si specchiano e si spezzano
sulle lastre ghiacciate della
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Regnerà il vento
in questa terra desolata,
dove i pensieri
sono prigioni a cielo aperto.
Malinconie,
aprono sentieri
tra le fronde abbarbicate
e le spine del tuo giardino.
Riscopro il profumo
dei fiori acerbi
che crescono
sulle sponde del
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C’è un albero
che ancora fiorisce
nei giardini di pietre solinghe
e le finestre delle case
sventrate dal tempo
risplendono di fiori e cieli azzurri.
Cupo resta sullo sfondo
il cumulo di case silenziose,
portoni cadenti,
dove il tempo
misura
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